Risorse per soccorso alimentare: criteri di ripartizione, ruolo dei servizi sociali e cifre per singolo comune

L’ordinanza n.658 della Protezione Civile sblocca 400 milioni di euro per i comuni italiani

Data:

30 marzo 2020

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Descrizione

Ordinanza 658


Entro il 31 marzo 2020, la Protezione Civile erogherà 400 milioni per l’emergenza alimentare connessa all’epidemia da Coronavirus. Abbiamo già anticipato che i Fondi saranno assegnati ai cittadini più bisognosi dai Servizi Sociali dei comuni.

Ora, però, è uscita anche l’ordinanza n.658 del 29 marzo 2020 della Protezione Civile – bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato, ma non ancora pubblicata in Gazzetta Ufficiale – che specifica i criteri di assegnazione e altre modalità e contiene due allegati con tutte le cifre versate, in dettaglio, ai comuni italiani. 


La ripartizione delle risorse: i criteri

  • una quota pari all’80% del totale (320 milioni) è stata ripartita in proporzione alla popolazione residente di ciascun comune;
  • il restante 20% (80 milioni) è stato ripartito in base alla distanza tra il valore medio del reddito pro capite di ciascun comune e il valore medio nazionale;
  • il contributo minimo spettante a ciascun comune non può essere inferiore a 600 euro ed è raddoppiato per i comuni della prima zona rossa.


I buoni spesa

I comuni, con le risorse assegnate, sono autorizzati all’acquisizione:

  • a) di buoni spesa utilizzabili per l’acquisto di generi alimentari presso gli esercizi commerciali contenuti nell’elenco pubblicato da ciascun comune sul suo sito istituzionale;
  • b) di generi alimentari o prodotti di prima necessità.

Per l’acquisto e la distribuzione dei beni, i comuni possono avvalersi degli Enti del Terzo Settore. Sarà l’Ufficio dei Servizi Sociali di ciascun comune a individuare la platea dei beneficiari ed il relativo contributo tra i nuclei familiari più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza Coronavirus e tra quelli più bisognosi.


Fonte: Protezione Civile

Pagina aggiornata il 30/05/2024